“Sono una persona molto determinata ed ho sempre messo tutta me stessa nello sport. Fin da piccola ho praticato sport a livello agonistico: prima pattinaggio, poi pallavolo. Ho sempre avuto una forte autodisciplina e spesso capitava che rinunciassi ai divertimenti dei bambini della mia età: loro andavano alle feste, io preparavo le gare; l’impegno che avevo nell’attività fisica mi ha temprata nello spirito.” I divertimenti nella vita di Sara sono sempre venuti dopo alla sfida che lei aveva con se stessa.
“A diciotto anni ho scoperto lo yoga, fu mia mamma a consigliarmelo, con l’idea che potesse farmi bene. Provai Hatha yoga e venendo da anni di sport intenso e allenamenti duri non lo capii e neppure mi piacque molto, poi qualcosa cambiò quando trovai l’Ashtanga, era una pratica più dinamica, me ne innamorai”.
Sara trovò una nuova motivazione, uno slancio legato al suo respiro e tutta la sua vita, da quel momento, si è costruita attorno allo yoga: “Non c’erano giorni in cui non praticassi e tutte le mie risorse finanziarie erano solo per quello, si sa che è una disciplina molto costosa in Occidente ed io, francamente, tante cose legate a quel mondo non me le potevo permettere”.
Sara faceva più lavori per potersi permettere di partecipare agli workshop in giro per l’Italia, frequentava corsi di formazione per l’insegnamento, poi inizia ad insegnare con passione ma poi arriva il Covid e il suo sogno, come quello di tanti altri, subisce una battuta d’arresto, le scuole di yoga chiudono a causa delle restrizioni e la sua vita da insegante è messa in pausa: “Per andare avanti in questo anno e mezzo ho fatto le pulizie ma non ho mai abbandonato lo yoga. Mi svegliavo la mattina alle 4, il tempo di un caffè veloce, facevo la mia pratica di ashtanga e per le 7 ero fuori casa, diretta dove la vita mi doveva portare in quel momento: da un condomino all’altro, da un appartamento all’altro. Questo lavoro mi ha dato da vivere, fisicamente ero a pulire ma con la mia testa ero altrove, ero nelle scuole, ad insegnare yoga, certe volte la nostalgia era tanta e mi veniva da piangere al pensiero di quanto mi mancasse fare quello che amo davvero, ma dovevo pur sempre pagare l’affitto”. E ogni giorno Sara, con quella motivazione che si porta dietro da quando è bambina, si chiede “perché faccio tutto questo?” e ad ogni alba la sua motivazione non cambia, ferma, salda, la risposta è sempre la stessa: “Per lo yoga”.
“Allo yoga sono eternamente grata perché ha aperto il mio cuore e mi ha fatto scoprire la vera me. Mi ha cambiata in meglio insegnandomi ad accettare la vita in tutte le sue sfumature e ad essere consapevole nel momento presente. Certamente non mi ha risparmiato dalle sofferenze che ci sono state e ci sono, ma mi ha insegnato ad accogliere le mie emozioni, a non giudicarmi, ad ascoltarmi e ad ascoltare. Mi ha insegnato ad abbracciare tutto di me e ad essere in armonia con quello che mi circonda. Oggi mi sento fortunata di essere potuta tornare ad insegnare, lo yoga è stata la mia bussola e la mia unica ragione in questa nostra lunga notte e lo è sempre, in ogni giorno, in ogni respiro”.