“Ero nel traghetto verso la Corsica quando è arrivata la telefonata da Careggi. Dall’altra parte del telefono c’era una dottoressa che mi ha comunicato che i miei valori Beta erano molto alti. Non ha aggiunto altro, se non che avrei dovuto fare altre analisi il giorno successivo. Poi ha riattaccato. In quel momento ho guardato mio marito Matteo, seduto accanto a me nel traghetto, gli ho detto che forse ero incinta. E che forse ero incinta di due gemelli. Ci siamo presi la mano, ma non abbiamo fatto nessun brindisi perchè eravamo molto confusi. Ci siamo chiesti cosa significasse avere i valori Beta così alti. Abbiamo provato a darci qualche risposta. Ammetto che ero molto frastornata, non ero ancora sicura di niente, ma in fondo al cuore sentivo una gioia profonda, una meritata vittoria dopo quell’interruzione di gravidanza che qualche mese fa mi aveva profondamente abbattuto facendomi credere, soltanto per un attimo, che il mio futuro sarebbe stato sena figli. In quel momento, mentre la nave solcava il mare, ho capito che niente è impossibile, ho capito che se veramente credi in qualcosa, tutto si può avverare in un modo o nell’altro, ho capito che non bisogna mai perdere la speranza. Adesso sono al settimo mese di gravidanza grazie alla procreazione medicalmente assistita, ho un pancione grandissimo e non vedo l’ora di abbracciare i nostri due gemelli. Uno si chiamerà Martino, l’altro ancora non abbiamo deciso. Però sono molto scaramantica, e in casa ancora non c’è niente di pronto per loro: né la stanza, né il letto, né la culla. Li compreremo al momento opportuno. Cerco di non avere troppe aspettative, perchè quando abbiamo troppe aspettative, si finisce col restare delusi, cerco di vivere alla giornata, assaporare il presente in ogni istante”.
«Noi, finalmente genitori dopo una lunga battaglia»
Elisa e Matteo, la gioia di due gemelli in arrivo
La storia di Elisa e Matteo, che diventeranno genitori tra pochi mesi dopo il lungo percorso della procreazione medicalmente assistita: "Sono molto scaramantica, e in casa ancora non c’è niente di pronto per loro: né la stanza, né il letto, né la culla. Li compreremo al momento opportuno"
Jacopo Storni
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