Dario, da fisico ad orticoltore rigenerativo.
“Lavorare con la terra è un atto culturale”

A Firenze, “Ortoforesta” è molto più di un’azienda agricola: è un esperimento riuscito di ecologia, comunità e rigenerazione

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Nel cuore verde di Firenze, tra il fiume Greve e le campagne circostanti, si coltiva ogni giorno un’idea. O meglio: un modo diverso di stare al mondo. Si chiama Ortoforesta ed è un’azienda agricola rigenerativa, co-fondata da Dario Cortese e dalla sua compagna Tessa, un luogo in cui la produzione di cibo diventa un gesto di cura verso il pianeta e verso le persone.
Dario ha alle spalle una formazione da fisico teorico e un passato da ricercatore internazionale in biofisica e fluidodinamica. Cresciuto in Sicilia, ha studiato a Roma, poi a Lione e San Diego, e infine ha lavorato per più di dieci anni nel Regno Unito, tra Exeter e Bristol. “È stato lì che ho iniziato a incuriosirmi di agricoltura rigenerativa, affascinato dall’approccio sperimentale e naturalistico che c’è in Inghilterra. La mia formazione scientifica mi ha aiutato molto a osservare, interpretare, adattare”.

Nel 2020, complice anche il periodo della pandemia, Dario fonda l’azienda agricola Living Soil Garden vicino a Exeter. “Avevamo un mercato locale molto pronto, c’era fame di prodotti buoni, coltivati in modo etico. Il Covid ha accentuato il bisogno di connessione: le persone venivano al nostro mercatino aziendale non solo per comprare ortaggi, ma per stare insieme, parlare, respirare. Si è creata una piccola comunità, anche grazie al modello CSA (Community Supported Agriculture), in cui i clienti diventano soci dell’azienda e ricevono settimanalmente ciò che coltiviamo”.

Poi il ritorno in Italia, per passione e per necessità. “Cominciavo a sentire forte il desiderio di contribuire attivamente al fermento agricolo italiano. C’è un cambiamento in atto, una spinta dal basso. Tante aziende non si sentono più rappresentate dalle grandi categorie. Io volevo esserci”. Dario approda così a Firenze, spinto anche dall’incontro con Andrea Battiato, pioniere dell’agricoltura rigenerativa in Italia. “Mi ha convinto che questa città, che inizialmente mi sembrava troppo turistica, potesse essere il posto giusto. Firenze ha una cultura enogastronomica molto viva, e una commistione di culture che la rende un laboratorio ideale”.

Così nasce Ortoforesta: un ettaro di terra dove si coltivano ortaggi e frutta seguendo i principi dell’agroforestazione sintropica, dell’agricoltura biointensiva e della rigenerazione sistemica. “Qui non si tratta solo di ‘fare biologico’, ma di rigenerare. Significa imitare i processi naturali, creare sistemi che accumulano fertilità anno dopo anno, che nutrono il suolo, la pianta, l’animale e l’essere umano. Lavoriamo con la natura, non contro”.

Tra le pratiche cardine: niente lavorazione del suolo (no-till), uso esclusivo di compost e pacciamature organiche, assenza totale di prodotti chimici, promozione della biodiversità e produzione stagionale con varietà selezionate e semenzaio aziendale. “Tutto nasce dal seme. Coltiviamo le nostre piantine, riducendo la dipendenza da risorse esterne e scegliendo varietà più adatte al nostro ecosistema”. Una parte importante del lavoro di Dario è anche quella formativa. “In Italia manca una consapevolezza diffusa su questi temi. Vado in giro a fare corsi, incontri, divulgazione. Vorremmo che l’agricoltore fosse considerato una figura di fiducia, come il medico o l’avvocato. Che si potesse conoscere da vicino chi coltiva il nostro cibo e come lo fa”.

L’azienda è ancora piccola, ma il sogno è grande: “Firenze sta rispondendo bene. I nostri clienti tipo sono giovani famiglie, spesso con figli piccoli, che vogliono cambiare stile di vita. Il nostro cibo viene dalla stessa terra dove giocano i bambini, è ora di ricostruire quel legame. Ortoforesta è un ecosistema. È un luogo che produce cibo, ma anche relazioni, consapevolezza, bellezza”.

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