Daniele ha 11 anni e fa lo sbandieratore. Ha iniziato quando ne aveva sei: una passione nata prestissimo e che ha coinvolto anche tutta la sua famiglia, dai fratelli maggiori, Andrea e Samuele, ai genitori. Da anni fanno tutti parte del gruppo degli Sbandieratori Città di Firenze. “In famiglia siamo tutti sbandieratori” spiega Nicola, il babbo di Daniele. “Io sono il gonfalone. Daniele fa lo sbandieratore, come anche Andrea, mentre Samuele, che è il più grande, fa il tamburino. Mia moglie invece fa la dama.”
Tutto è cominciato durante un carnevale di sei anni fa. Daniele ha sei anni e con la famiglia è andato a vedere gli sbandieratori che facevano un’uscita in piazza all’Isolotto. È stato proprio lui che per primo in famiglia si è avvicinato a questo mondo. “Da piccolo già mi piaceva questo genere di cose, tipo sentire i tamburi. Avevo un mini tamburo e mi piaceva tanto suonarlo, è uno strumento che mi piace molto. Quando ho visto gli sbandieratori per la prima volta a carnevale mi è piaciuto molto anche vedere come riuscivano a maneggiare le bandiere e ho detto «vorrei farlo anche io!».”
Così Daniele ha iniziato ad imparare, coinvolgendo, da subito, anche tutta la famiglia. “Gli istruttori e i ragazzi hanno chiesto se volevano partecipare i fratelli e poi anche noi”, ricorda Nicola. Così hanno cominciato tutti insieme. “Cercavamo una attività sportiva, e ci imbattemmo in questo che è un’attività sportiva vera e propria: abbiamo allenamenti settimanali.”
Insieme al gruppo degli sbandieratori Daniele e la sua famiglia partecipano a molte manifestazioni in giro per l’Italia ma anche all’estero. “La prima manifestazione a cui abbiamo partecipato è stata la festa del cioccolato in santa Maria Novella. Ma la prima vera uscita importante è stata, sempre durante il primo anno, quella a Kaltelberg in Germania, a 40 km da Monaco, dove fanno una specie di giostra medievale” racconta Nicola. “È una manifestazione che abbiamo fatto più volte, ed è quella che mi piace di più” aggiunge Daniele.
Ci sono poi altri posti dove insieme agli sbandieratori vanno ogni anno. “A Faicchio, vicino Benevento, dove c’è una rivisitazione storica. Ci vogliono molto bene, ci accolgono sempre alla grande.” Prima nel gruppo c’era anche una squadra di bambini, con cui Daniele si allenava una volta a settimana, nel pomeriggio, mentre gli adulti si allenavano la sera. Con il tempo però molti hanno smesso. “Adesso mi alleno anche io la sera, con i grandi. Però l’anno scorso è arrivato un altro ragazzo, Leonardo. Abbiamo fatto amicizia e siamo i più giovani del gruppo.” I giovani sbandieratori hanno delle bandiere fatte apposta per loro. “Quando sono arrivato c’era anche un altro bambino, e per noi hanno creato bandiere più piccole e meno pesanti”.
Nel gruppo, tra sbandieratori, musici e figuranti, sono più di 60 persone. Ma l’aria che si respira è quella di una grande famiglia. “C’è un clima familiare, non saprei come altro definirlo. L’ambiente è molto amichevole, ci conosciamo tutti, siamo amici. Ci sono anche altre famiglie oltre a noi. Ci troviamo anche oltre gli allenamenti e le uscite, per fare gite e visitare musei. Uno dei nostri allenatori, Giacomo, è anche un esperto d’arte e spesso andiamo per musei, facciamo delle gite, per vedere cose che nascondono una storia che lui ci sa raccontare. Poi in questo periodo di Coronavirus ci siamo trovati in videochiamata.”
Da quando ha iniziato a fare lo sbandieratore Daniele ha raccolto tantissimi ricordi. Ha anche partecipato alle riprese di un film. “Abbiamo fatto le riprese per l’anniversario di Leonardo da Vinci, mi ricordo anche la data: il 16 dicembre 2018. È stato difficile, non per la sceneggiatura che era facile, camminavamo sul sagrato di Santa Maria Novella, ma per il freddo! Ci davano anche il tè caldo, ma faceva davvero freddo”. “Il film è “Esser Leonardo da Vinci, un’intervista impossibile” spiega il babbo. “Lì c’è la scena in cui hanno ripreso anche Daniele. Poi ci hanno invitato quando l’hanno presentato all’Odeon. È stata una bella esperienza.”
Daniele all’età di sei anni è rimasto affascinato da un mondo antico, profondamente legato alla storia e alla città di Firenze: quello degli sbandieratori. Un’attività, uno sport, ma soprattutto una passione, che lo ha portato e continuerà a portarlo ad esibirsi in tanti posti diversi, a viaggiare e a vivere tante esperienze indimenticabili. Per tanto tempo è stato il più giovane del gruppo, ma non si è dato mai per vinto, e ha continuato ad allenarsi insieme agli adulti. Anche perché, come dice sorridendo il babbo Nicola, “gli sbandieratori non mollano mai!”.