Giovanni e Marco, i corniciai di Botero.
“La nostra tradizione artigianale immutata dal 1969”

Giovanni e Marco Pelacani, padre e figlio, sono i proprietari della Casa della Cornice e della Specchieria, fondata nel 1969 dal nonno materno di Marco nel negozio di Via Sant’Egidio: “Mio nonno passò davanti ad un negozio ormai chiuso, e in vetrina c’era una cornice abbandonata. Così ebbe l’illuminazione: avrebbe preso il negozio e avviato una bottega di cornici artigianali". Oggi sono diventati i corniciai di Botero ed espongono in tutto il mondo

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Giovanni e Marco Pelacani, padre e figlio, sono i proprietari della Casa della Cornice e della Specchieria, fondata nel 1969 dal nonno materno di Marco nel negozio di Via Sant’Egidio: “Mio nonno passò davanti ad un negozio ormai chiuso, e in vetrina c’era una cornice abbandonata. Così ebbe l’illuminazione: avrebbe preso il negozio e avviato una bottega di cornici artigianali. Seppe leggere il tempo in cui viveva, era un periodo prolifico per i quadri, all’epoca c’erano 200 corniciai, oggi saremo una trentina. Il business delle cornici era redditizio perché c’era moltissima domanda, i quadri erano una merce di scambio, un hobby, una passione, e lui si inventò la cornice pronta con misure standard e fu un successo”.

La sua morte improvvisa lasciò tutto nelle mani dell’unica persona che aveva imparato il mestiere, e che da un giorno all’altro si trovò un’attività da mandare avanti, suo genero Giovanni: “Dalla metà degli anni ’70 l’ho preso in gestione io e poco dopo aprii il secondo negozio di Via Toselli. Per fortuna avevo imparato i segreti del mestiere artigiano, le nostre cornici vengono decorate secondo il metodo originale del 1200 con oro vero, oro falso, intagliature e decoro a graffito, decorazioni a mano libera e molto altro, e questo non lo abbiamo mai perso. Al giorno d’oggi siamo pochi al mondo a saperlo ancora fare”.

Proprio per questo la loro eccellenza artigiana si è fatta notare negli anni: “Abbiamo la fortuna di vivere a Firenze, e nonostante sia un lavoro poco redditizio che sta scomparendo, siamo riusciti a farci un nome e a stringere tante collaborazioni durature. Moltissimi i pittori che, negli anni, si sono affidati a noi, ad esempio gli italiani Annigoni, Guarnieri, Stefanellli, il greco Oikonomoy con cui abbiamo arredato le sale delle premiazioni alle Olimpiadi di Atene, grandi marchi di arredamento, le Biennali di Arte Contemporanea e Antiquariato, e da sempre il Museo Ferragamo, da quando Ferruccio venne per conto suo e si innamorò delle nostre cornici”.

L’apice viene raggiunto quando Gianni Mercatali li contatta nel 2013 per introdurgli Fernando Botero, pittore e scultore più famoso al mondo in quel momento, che aveva interrotto la collaborazione con il suo corniciaio: “Ci chiese se fossimo in grado di fare un tipo di cornice particolare, realizzata in foglia d’oro zecchino 24 carati, lucida e satinata, che era solito farsi fare a Parigi. Per noi era un lavoro normale, ma in Europa ci sono pochi artigiani a saperlo fare e garantire una certa velocità e precisione nella consegna. Lui era molto esigente, ci volle un anno per aggiustare il tiro e trovare la cornice perfetta. Da quel momento non ci siamo più lasciati”.

L’artista colombiano trova nell’artigianato fiorentino della Casa della Cornice il giusto tocco finale per le sue opere da milioni di euro: “La prima volta gli inviammo le cornici con un corriere, come eravamo soliti fare con i nostri clienti. Ci chiamò arrabbiatissimo, voleva che andassimo al suo studio di Monte Carlo a montarle di persona. Un artista conosciuto dal mondo intero voleva noi artigiani insieme a lui, ci parlava con confidenza, stava lì mentre noi si martellava, si trapanava, si avvitava. Sempre. Ogni tanto si appisolava, mangiava con noi, goloso di schiacciata all’uva e Vinsanto, e dipingeva. Avevamo l’onore di vederlo dipingere”.

Ma nonostante i dieci anni con Botero, e le loro cornici appese nei più importanti musei del mondo, Giovanni e Marco ci tengono a precisare una cosa per loro molto importante: “Per noi tutti i pittori, dai più famosi agli amatori, sono importanti. Le cornici le facciamo con la stessa cura e precisione, e siamo orgogliosi di essere riusciti negli anni a dare da mangiare a tanti collaboratori artigiani creando un prodotto unico al mondo”.

 

 

 

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