Ogni automobile ha una storia da raccontare. Lo sa bene Giulia, che della sua passione per le auto d’epoca ha fatto un mestiere. Dopo gli studi a Milano e un lavoro nel mondo della moda ha deciso di tornare a Firenze per aprire Vintage Rent Firenze, un servizio di noleggio con cui non offre semplicemente un’esperienza di guida, ma porta i clienti a entrare in una vera e propria storia. “Prima di acquistare una macchina per la mia attività mi faccio sempre raccontare la sua storia dai proprietari: ogni volta si commuovono, e io con loro. Un’auto racchiude ricordi di momenti belli e brutti, spesso legati a una persona che non c’è più. L’ultima macchina che ho acquistato mi è stata venduta da un uomo che aveva perso la moglie da poco. È stato toccante, ha cominciato a rivivere tutti i ricordi, a ironizzare sulle disavventure, come quando insieme avevano bucato una gomma durante un viaggio. Quando vedo le macchine in garage penso che i loro proprietari, anche se non ci sono più, un po’ continuino a vivere attraverso questi mezzi.”
È per questo che Giulia battezza ogni macchina con un nome di persona, il nome del precedente proprietario. Attualmente nel suo garage ci sono 15 macchine. Alcune fanno parte della collezione della sua famiglia, altre le ha acquistate lei stessa. “Le mie ragazze” le chiama. Sì, perché ad oggi tutte e 15 le macchine – soprattutto Fiat 500 – hanno nomi femminili. “È una curiosa coincidenza: per ora ho solo comprato macchine che appartenevano a delle donne.”
“Quando ho acquistato la mia prima macchina ho pianto. La proprietaria, la signora Vilma, mi ha raccontato la storia d’amore con suo marito attraverso quell’auto, i viaggi che hanno fatto. Lei è affetta da Alzheimer. Mi ha detto che ogni domenica con quell’auto lei e il marito andavano al Piazzale Michelangelo. E così, a chiunque noleggerà questa macchina consiglierò di andare lì, in ricordo di Vilma e suo marito”.
Giulia restaura e sistema le macchine che acquista, ma lascia sempre intatti quei piccoli dettagli che testimoniano il viaggio che quell’auto ha fatto: adesivi, peluche, non toglie niente. “Sono oggetti che raccontano l’anima e la storia di quell’auto, è questo ciò che le differenzia, rendendole uniche.” Nonostante fin da piccola abbia respirato in famiglia l’amore per le vecchie macchine, ci sono voluti anni prima che anche in lei sbocciasse la passione per le auto d’epoca. “Ho sempre voluto studiare moda, fin da bambina. Quando mi sono trasferita a Milano per studiare mio babbo ha comprato la sua prima ‘500: uno dei primi modelli, targata Palermo ’63. È sempre stato appassionato di auto d’epoca”.
Nei giorni in cui Giulia tornava a casa da Milano andava con il padre a fare delle lunghe girate con la sua 500. E con il tempo si è resa conto che la vita a Milano nella moda non era realmente quello che desiderava. “Il lavoro andava bene e mi dava tante soddisfazioni, ma negli ultimi tempi ero sempre meno felice. Tornavo a Firenze sempre più spesso. Mi mancava, ma non avevo il coraggio di mollare tutto quello che avevo costruito a Milano.”
Quando il padre le ha mostrato un garage e le ha proposto di aprire l’attività di noleggio di auto d’epoca Giulia non ci ha pensato due volte. Nel giro di pochi giorni ha abbandonato Milano e il lavoro e si è buttata in questa nuova avventura. Con la sua auto, un’altra 500 del ’63 che le ha regalato il padre, chiamata Gigliola in onore del fiore di Firenze, Giulia si sposta abitualmente. “Quando sono in giro con la mia macchina le persone mi sorridono, perché non è un’auto che si vede tutti i giorni: è simpatica, un’icona. Guidarla mi rende felice.”
L’attività di Giulia ha visto la luce solo a maggio 2021. “Dovevo iniziare a marzo 2020, poi il Covid ha fermato tutto. Ma non mi sono abbattuta, sono rimasta ottimista e mi sono dedicata alla ricerca e al restauro delle auto con cui avviare la mia attività. Adesso sono finalmente riuscita ad aprire, e piano piano l’attività sta prendendo il via. La cosa che mi dà più gioia è vedere i miei clienti chiamare le mie auto per nome e appassionarsi alle loro storie. Non potrei essere più felice di così”.